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G. & G. GESTIONE TURISMO S.P.A., CUSHMAN & WAKEFIELD E ACCOR INSIEME PER LO SVILUPPO DEL TURISMO INTERNAZIONALE

Non categorizzato - 23 Aprile 2013

Costella - Sarnella - la griffe mgallery roma collectionNasce a Roma il primo albergo La Griffe Roma MGallery Collection

Accor, primo operatore mondiale nel settore alberghiero, leader in Europa, si allea alla grande famiglia di G. & G. Gestione Turismo S.p.a. Il primo passo di questa importantissima partnership è l’apertura a Roma del primo hotel La Griffe Roma MGallery Collection (in Via Nazionale 13), un franchising con la struttura facente capo alla controllante G. & G. di Giuseppe Sarnella, che ha firmato oggi l’accordo con Claude Costella, Direttore Delegato per il marchio MGallery in Italia.

La collaborazione con il gruppo alberghiero francese è solo il primo passo di un progetto molto più ampio, che rende ancora più rilevante la figura della G. & G., azienda leader nel settore turistico e nell’immobiliare, che a maggio scorso ha annunciato la sua trasformazione da S.r.l. a S.p.A con un aumento di capitale sociale da 200 mila euro a 41.3 milioni di euro.

Un’operazione volta a finanziare il progetto Acanthus, il più grande Polo Termale del Paese, che si estende per circa 250 ettari di superficie interessata, con una previsione d’investimento che si aggira intorno ai 120 milioni di euro a carico interamente di privati. Riqualificazione, promozione del territorio e un importante sviluppo occupazionale che contribuirà a rilanciare l'economia del comparto turistico e dell'intera Regione Lazio.

Sono molto soddisfatto di questo accordo con il gruppo Accor – spiega Giuseppe Sarnella, Presidente Confimprese Turismo Italia, Confapi Turismo Lazio e della G. & G. Gestione Turismo – Sempre più investitori esteri si stanno proponendo di affiancarci nel nostro progetto. Comprendono l’importanza di fare sistema per creare un Gruppo unico che lavori in maniera sinergica per incrementare il nostro settore turistico a livello internazionale”.

Purtroppo, a causa della carenza di investimenti nelle infrastrutture e nella tutela del territorio, continuano a calare gli investimenti provenienti dall’estero. Secondo dati diffusi da Confindustria, la quantità di capitale straniero arrivato nel nostro paese è crollata del 53% rispetto all’anno precedente, con l’Ocse che ha classificato l’Italia al penultimo posto in Europa per investimenti esteri (pari all’1,2% del Pil), davanti soltanto alla Grecia (0,8%) e ben lontani dai picchi di Irlanda (13,6%), Estonia (9,9%) e Gran Bretagna (4%).

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Solo gli investimenti privati aiutano a sopperire alle difficoltà economiche che affliggono il settore e favoriscono lo sviluppo economico del Lazio, attraendo nuova liquidità dall’estero. E’ questa la ricetta vincente di Acanthus, progetto destinato a ridisegnare il ruolo dell’Alto Lazio a livello internazionale con un investimento totalmente a carico di privati e una ricaduta occupazionale da migliaia di posti di lavoro.

Non si tratta solo di ricaduta occupazionale e riqualificazione del territorio: Acanthus si propone anche come un forte polo d’attrazione per gli investimenti provenienti dall’estero. In seguito alla valutazione positiva della fattibilità da parte di Cushman & Wakefield, uno dei maggiori advisor immobiliari a livello mondiale, stanno nascendo in questi giorni le prime partnership.

A rendere Acanthus appetibile agli investitori esteri è il particolare intreccio tra cultura, natura e offerta turistica di pregio. Il centro termale Acanthus sorgerà in un luogo unico in Italia, complice la rarità delle acque termali di Civitavecchia con caratteristiche organolettiche rintracciabili altrove solo nelle sorgenti di Tokyo, affacciato sulla campagna incontaminata della Tolfa e dell’Argentario, servito dal porto e dall’aeroporto, a pochi chilometri da Roma.

Ulteriore appeal, sarà garantito dall’area delle storiche Terme di Traiano e dei Bagni di Ficoncella, siti archeologici di grande pregio inclusi nel complesso termale, riqualificati e rilanciati come principale attrazione socio-culturale della zona.

Sullo sfondo, il campo da golf: 18 buche affacciate sul mare e a pochi passi dalla necropoli etrusca dei Monterozzi, incoronata dall’Unesco e universalmente considerata come la più importante di tutto il mediterraneo.

In tempi di crollo del mercato immobiliare e turistico, il golf si sta scoprendo raro motore propulsivo per la crescita. Non è un caso che secondo la FIG (Federazione Italiana Golf), l’8% dei nuovi progetti di sviluppo prevede la realizzazione di insediamenti immobiliari, contro il 5% del 2008. Appare così naturale affiancare al green adeguati impianti ricettivi.

Vale a dire residence, hotel, ville e strutture per il tempo libero, il più possibile “mimimetizzate” nella natura. E si tratta, il più delle volte, di immobili di lusso, gli unici capaci non solo di reggere la dura congiuntura finanziaria, ma di crescere e persino esplodere oltre il 9%: di tanto è cresciuto il numero di compravendite immobiliari per importi superiori al milione di euro.

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