SMEMORATI, NERVOSI E POCO CREATIVI: L’IDENTIKIT DEI ROMANI CHE DORMONO POCO E MALE
1 capitolino su 2 soffre di disturbi del sonno, 1 su 5 afflitto da insonnia cronica
Roma, 6 aprile 2016 – Irritabilità, perdita di memoria, alterazioni dell’umore che possono addirittura condurre alla paranoia. Sono solo alcuni degli effetti negativi sulla salute mentale di un individuo causati dalla mancanza di sonno secondo i più accreditati studi scientifici.
Ne sa qualcosa quasi 1milione e mezzo di romani (1 su 2) che soffre di disturbi del sonno, con circa 433mila (1 su 5) afflitti da insonnia cronica, ovvero presente da oltre tre mesi e per più giorni la settimana (dati ASSIREM).
“Il sonno è essenziale per la vita e gioca un ruolo importante in molte funzioni fisiologiche e psicologiche quali la riparazione tessutale, la crescita e l’apprendimento”, dichiara Luciano Battaglia, Direttore Sanitario di Physiolife, struttura riabilitativa al vertice del panorama capitolino e nazionale, che ha lanciato nel Centro di Via del Porto Fluviale 32 a Roma, la Clinica del Sonno Sano, nel quale specialisti in Otorinolaringoiatria, Broncopneumologia, Psicologia, Omeopatia, Agopuntura adottano un approccio a 360° finalizzato al trattamento dei disturbi del sonno e al ripristino del suo meccanismo naturale.
“Inoltre - continua il Prof. Battaglia - il sonno costituisce un periodo attivo e creativo della vita in quanto alcune funzioni dell’organismo si mettono in moto solamente mentre si dorme aiutando ad affinare il pensiero e ad avere quelle che comunemente sono definite illuminazioni creative”.
Una delle funzioni meno conosciute del sonno è poi quella della fissazione nella memoria di ciò che si è appreso durante la giornata, con la cancellazione delle informazioni che il cervello ritiene superfluo ricordare. Recenti studi sono anche concordi nel riconoscere che non dormire bene determina un globale e grave deterioramento della vita nelle relazioni affettive e nel regime alimentare.
“La privazione del sonno destabilizza l’attività metabolica aumentando nel sangue il tasso di cortisolo, un ormone che interviene nelle situazioni di stress e indebolisce le risposte immunitarie, diminuendo la capacità dell’organismo di metabolizzare gli zuccheri e influendo negativamente sulla regolazione dell’appetito”, conclude il Direttore Sanitario di Physiolife.